Si torna a parlare di Costa Azzurra
dalle pagine di questo sito. Dopo il mio recente articolo dedicato all’affascinante storia di Jean Gilletta e le sue straordinarie fotografie scattate a cavallo tra il 1800 e il 1900, è il momento della “Festin des Cougourdons”. Torniamo dunque nella bella città di Nizza e saliamo al Monastero di Cimiez. Il complesso, classificato monumento storico dal 4 giugno 1993, comprende: la Chiesa di Nostra Signora dell’Assunzione, il museo francescano e un giardino dal quale si gode un una meravigliosa vista sulla città e sul mare. Dal 1546 vi risiede l’Ordine Francescano.
All’interno della chiesa sono visibili alcune opere di Antoine Louis Brea,
pittore nizzardo vissuto a cavallo tra il 1400 e il 1500, molto attivo a Nizza, Genova e nella riviera ligure di Ponente. Nel cimitero adiacente al complesso Monastico risposano tra gli altri Henri Matisse (pittore nato a Le Cateau-Cambrésis il 31 dicembre 1869 e morto a Nizza il 3 novembre 1954), Raoul Dufy (pittore nato a Le Havre il 3 giugno 1877 e morto a Forcalquier il 23 marzo 1953) e Roger Martin du Gard premio Nobel per la letteratura nel 1937.
La “Festin des Cougourdons” è la grande festa
che annuncia l’arrivo della primavera e si svolge nella piazza del Monastero e nell’uliveto del museo Matisse posto di fronte alla Chiesa. E’ una festa che si lega al 25 marzo, il giorno dell’Annunciazione e in genere va in scena a fine mese di marzo: quest’anno i Nizzardi e i tanti turisti francesi e stranieri presenti hanno potuto godersela appieno proprio il giorno 25.
Già, ma cosa sono le “Cougourdons”?
Sono delle buffe e simpaticissime “Zucche” coltivate e fatte essiccare proprio nella zona di Nizza. Zucche cucurbitacee non edibili coltivate e usate da secoli, specialmente come fiaschette e recipienti per il bere da portare in campagna durante le lunghe ore di lavoro; oggi sono vere materie prime per infinite espressioni artistiche. Gli esperti in tema ne ricavano strumenti musicali: a corde, a fiato, a percussione. Vengono sapientemente scolpite e intagliate, dipinte e decorate, oppure scavate e riempite di personaggi e ambientazioni di svariate ispirazioni. Vita di casa, di campagna; botteghe artigiane, frantoi, stalle, cortili a tanto altro.
Le Zucche di differenti grandezze e forme sono la base per bambole raffinate,
involucri per luci suggestive, capanne natalizie, cornici e soprammobili: oggetti d’arredamento che si prestano ad ogni forma di interpretazione fantasiosa. Inoltre le “Cougourdons” sono bellissime anche soltanto essiccate, grezze, con i loro colori naturali, leggere ma al contempo solide e presenti.
La festa della primavera affonda le sue radici nel passato
e rappresenta la gioia di vivere il ritorno della bella stagione attraverso un prezioso ortaggio che diventa elemento meraviglioso utile e decorativo. Non solo, stimola la creatività e l’ingegno dei produttori che lo trasformano. Durante la festa molti gli appuntamenti, religiosi e ludici. Vi cito la processione dei Penitenti Bianche di Nizza e la Santa messa, le danze, i cori e le degustazioni di cibi tipici.
Per quanto riguarda i Penitenti Bianchi
bisogna risalire a Giovanni Fidanza cardinale, filosofo e teologo italiano morto a Lione il 15 luglio 1274. Per le danze al 1925 anno di fondazione del gruppo folcloristico “La Ciamada Nissarda” che nel corso della festa regala emozioni con le musiche e i balli tradizionali: musici, ballerine e ballerini abbigliati con i colorati costumi tipici. Nutrito il gruppo dei più giovani ed è bello vedere le nuove generazioni che portano avanti la storia del luogo e le sua cultura. Nato come gruppo teatrale oggi “La Ciamada Nissarda” è un ottimo interprete di danze, suoni e canzoni.
Per la festa della primavera non sono mancati i sapori
con le classiche espressioni territoriali molto amate come il “Pan Bagnat”, la “Pissaladière” e la “Fougasse” profumata ai fiori d’arancio, giusto per citarne alcune. E’ bene ricordare che la cucina nizzarda è ricca di ricette che abbracciano di tutto: pesce, carne, verdure, alcune delle quali hanno delle assonanze con piatti piemontesi. Les capouns (capunet piemontesi), la bagna cauda, i ravioli.
Il Pan Bagnat è un grande paninazzo farcito di verdure, olive, tonno, uovo sodo,
la Pissaladière è una focaccia buonissima ricoperte di cipolle, acciughe e olive. Famosa a Nizza è anche la Socca, ovvero la farinata, mentre l’insalata nizzarda è un cult da non perdere. E così tra canti, danze, sapori, qualche omaggio di devozione e tante, tante Zucche si è dato ancora una volta il benvenuto alla primavera, sperando che sia una buona stagione per tutti e per tutto. L’atmosfera a Cimiez era bella e amichevole, molte le famiglie e tanti i bambini presenti all’evento propiziatorio.
Nizza è sempre una città bellissima,
che ti avvolge e ti coinvolge. Dalla “Festin des Cougourdons”, se la vivi, non può che rimanerti un bel ricordo. Merci Nice e merci Cougourdons.